VIGNE DELLE MASCHE
E’ un territorio poco conosciuto con vigneti ben celati, così come la storia delle masche conservata nella memoria collettiva locale
E’ un territorio poco conosciuto con vigneti ben celati, così come la storia delle masche conservata nella memoria collettiva locale. Questa escursione può sorprendere sia per l’ampiezza delle vedute, sia per le singolari forme di gestione delle vigne. E’ un percorso vario che dal centro storico di Levone si innalza sulle colline, poi degrada percorrendo un lungo terrazzo e, raggiunto il piano, si chiude attraversando campi coltivati, prati e boschi. Qua e la si incontrano edicole votive, ciabòt e piccole frazioni. L’unica fontana si trova in paese. E’ percorribile tutto l’anno.
Tipologia Itinerario: escursionisti e cicloescursionisti (MTB)
Partenza e arrivo: Levone
Lunghezza: 9,3 km
Dislivello: 280 m
Tempo di percorrenza: 2h 30m
Difficoltà:: E (piedi) BC (bici)
ACCESSO
Con i mezzi pubblici: Autobus GTT Linea 92, Torino-Forno e Forno-San Maurizio. Info: www.extrato.it e 011.3000690
In auto: Da Torino seguiamo le indicazioni per Caselle, e proseguiamo sulla SP2, poi sulla SP23, seguiamo le indicazioni per Rocca Canavese e poi per Levone, dove lasciamo l’auto nel parcheggio di via Barbania, accanto al campo sportivo.
DESCRIZIONE
Dal parcheggio accanto al campo sportivo di Levone imbocchiamo via Barbania verso il centro del paese, di fronte al municipio giriamo a sinistra su via Vittorio Veneto, per arrivare alla bella piazza Giacoletto. Qui vale la pena di deviare dal percorso per superare la porta ad arco che vediamo di fronte a noi, sotto alla torre del XIII secolo, e visitare il ricetto, l’area fortificata in cui nel medioevo venivano immagazzinate le derrate alimentari e rinchiusi gli animali. Ritornati sui nostri passi possiamo visitare la chiesa parrocchiale di san Giacomo, di origine romanica e ampliata nel 1667, anno a cui risale la facciata barocca. Proseguiamo lungo via Gorizia, giriamo a sinistra su via della Libertà, al bivio a T alla fine di via Fornaci svoltiamo a destra e saliamo su una strada sterrata. Superato il ponte giriamo a destra, affrontando una salita molto ripida che termina in prossimità di un vigneto, dove giriamo a sinistra in leggera salita. Arrivati in prossimità di una azienda vitivinicola imbocchiamo a destra il ripido viottolo che la costeggia, saliamo fino ad arrivare in prossimità di una vigna e imbocchiamo a destra una carrareccia che prosegue in costa per arrivare sul fianco della collina, da dove possiamo ammirare un bel panorama sul Canavese.
Proseguiamo lungo il tratturo erboso che costeggia il vigneto, entra nel bosco in salita e si immette in una strada campestre. A un bivio a Y giriamo a destra in leggera salita e raggiungiamo un’area attrezzata, ricavata nello spazio che un tempo fu una cava dismessa, percorriamo un tratto panoramico in costa tra i vigneti, quindi attraversiamo un tratto di bosco e arriviamo in prossimità della borgata Piano Primefoglie, frazione di Rivara. Al bivio a T dopo il tennis club giriamo a destra, al quadrivio in corrispondenza di una edicola votiva e di una fontanella, proseguiamo dritto sulla carrareccia tra i campi, fino ad arrivare in corrispondenza di una cascina (Borgata Montiglio) dove proseguiamo dritto su una strada asfaltata, e subito dopo teniamo la sinistra sempre su asfalto. In corrispondenza del primo tornante proseguiamo diritto su una strada sterrata (Vigna Vecchia), al bivio a T nel bosco giriamo a destra in leggera discesa, per circa 200 m, per poi proseguire nel bosco, svoltando leggermente verso sinistra in direzione dell’agriturismo La Bedina. Da qui dopo 250 m svoltiamo a destra su una strada asfaltata, al bivio a T ancora a destra sulla SP23. Al bivio a Y teniamo la sinistra in direzione borgata Crosaroglio, dove troviamo un’altra fontanella davanti alla Chiesa, al bivio a Y prima della borgata proseguiamo dritto sulla strada sterrata, arrivati a uno spiazzo in corrispondenza di un ponte giriamo a sinistra. Ritornati a Levone, proseguiamo diritto fino al bivio a T, dove giriamo a destra e poco dopo a sinistra su via Barbania. Ritornati al punto di partenza, possiamo deviare dal percorso di qualche centinaio di metri per attraversare la provinciale e visitare il santuario della Beata Vergine Consolatrice, risalente al 1770.
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